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Integrazione di glutammina + AKG
Integrazione di glutammina + AKG
27.04.2017
Integrazione di glutammina + AKG: scopriamo come questa formula possa risultare interessante per gli atleti ed i cultori del benessere.
Quando si parla di prestazione sportiva dobbiamo fare i conti con almeno tre fattori chiave: allenamento, alimentazione/integrazione o supplementazione alimentare e riposo. Questi fattori sono legati l’uno all’altro e qualora non si ponga sufficiente attenzione su ciascuno di essi il rischio è quello di generare un circolo vizioso negativo che influenza l’intera prestazione. L’obiettivo di questa chiacchierata narrativa è oggi quello di porre attenzione su di un integratore che da decenni sopravvive a ricerche scientifiche favorevoli, sfavorevoli e perlopiù non chiare sulla sua reale efficacia in campo sportivo. Signori e signore parliamo della Glutammina, non solo di glutammina, più precisamente di glutammina con AKG, ovvero lo scheletro carbonioso ottenuto dalla deaminazione dell’amminoacido glutammina. Ho letto per voi una trentina di lavori scientifici a partire dagli anni 90’ ad oggi e consultato due fisiologi di fama internazionale per poter trattare questo spinoso argomento. Vi dico subito che l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha espresso parere sfavorevole sulla supplementazione di glutammina nello sport, tuttavia le posizioni in merito di molti ricercatori non sembrano escludere la possibile efficacia di questo supplemento. Questo articolo è stato realizzato in memoria dello scomparso e caro amico Prof. Roberto dall’Aglio poiché proprio lui ha suggerito di combinare glutammina ed AKG per migliorarne l’efficacia in campo sportivo.
Cos'è la glutammina?
La Glutammina è un amminoacido non essenziale (NEAA) che, in particolari condizioni, ovvero quando la richiesta tessutale supera di fatto la produzione endogena (esercizio fisico intenso, traumi, sepsi, paziente critico, chemioterapia) risulta condizionatamente essenziale. Questo NEAA, oltre a mantenere un ruolo importante come substrato per le sintesi proteica, rappresenta il più abbondante aminoacido libero nel plasma e nel muscolo scheletrico. La glutammina viene sintetizzata grazie all’enzima glutammina sintetasi a partire dal glutammato e dall’ammoniaca. Gran parte (circa il 90%) della sintesi di glutammina avviene nel muscolo scheletrico, oltre che nel cervello, tessuto adiposo, polmone e fegato.
A cosa serve la glutammina?
Diverse sono le funzioni di questo aminoacido:
1) svolge il ruolo di fonte energetica cellulare soprattutto per l’intestino e per il sistema immunitario (approfondito nella parte 5);
2) è un precursore per l’anabolismo tessutale;
3) è coinvolto in numerosi aspetti del metabolismo dell’azoto quali la sintesi dei nucleotidi e la sintesi dell’urea;
4) partecipa a circa il 25% della gluconeogenesi totale;
5) è precursore neurotrasmettitoriale dell’acido gamma-amminobutirrico (GABA);
6) favorisce lo spostamento dell’ammonica tra un tessuto e l’altro e svolge un ruolo fondamentale nell’equilibrio acido-base a livello renale;
7) è un componente del glutatione, potente antiossidante endogeno;
8) la ciclizzazione della glutammina produce prolina che è importante per la sintesi del collagene e del tessuto connettivo.
In quali alimenti si trova la glutammina?
Numerose sono le fonti dietetiche di glutammina, rappresentate soprattutto dalle proteine contenute nella carne, pesce, pollame, latticini e semi. Il contenuto in glutammina nei cibi si aggira intorno al 4% e ciò suggerisce che l’apporto giornaliero di glutammina attraverso l’alimentazione si aggiri intorno ai 5 g (1,5 g proteine/Kg di peso corporeo in un soggetto di 70 Kg).
Supplementazione di glutammina
Il diretto coinvolgimento della Glutammina nelle sintesi proteiche ha reso questo aminoacido particolarmente interessante ai fini di una possibile efficacia come supplemento. In questo senso ne sono stati proposti gli effetti ergogenici, sia per le attività di potenza, come anti-catabolico, sia per le attività di endurance, come substrato di sostegno energetico per linfociti e macrofagi impegnati nei processi di recupero post-esercizio.
Tuttavia, se un effetto anticatabolico è stato osservato nell’uomo in presenza di condizioni clinicamente molto rilevanti, come importanti interventi chirurgici o prolungato digiuno, dati contrastanti o perlopiù senza riscontro di efficacia si osservano, invece, in trial effettuati su atleti o soggetti fisicamente attivi (ben nutriti).
Modesti o assenti sono gli effetti della supplementazione acuta di glutammina sulla prestazione fisica in esercizi di potenza. In particolare, Antonio e collaboratori hanno analizzato gli effetti della supplementazione acuta di glutammina (0,3 gr/Kg) in sollevatori di pesi, in uno studio controllato in doppio cieco, senza evidenziare un miglioramento prestativo rispetto al gruppo placebo. Risultati senza riscontro di efficacia sono stati osservati anche in seguito a supplementazione prolungata di glutammina (0,9 g/Kg di massa magra per 6 settimane), sia in termini di guadagno di massa, sia di forza muscolare in soggetti sottoposti ad allenamento di potenza.
Se è vero che evidenze sperimentali suggeriscono un abbassamento dei livelli di glutammina circolante dopo esercizio di endurance di lunga durata, anche in questo genere di attività i riscontri positivi dati da una sua supplementazione sono limitati. Un possibile effetto positivo della supplementazione con glutammina, indirettamente collegato con la prestazione fisica negli sport di endurance, è il potenziamento della resintesi di glicogeno in seguito a esercizio. Effetto comunque non confermato da lavori che, mettendo a confronto supplementazioni di glutammina rispetto all’assunzione di soli carboidrati, non hanno osservato risposte migliorative sulla sintesi del glicogeno.
Ci sono però, e ne terrei in considerazione, dei dati sul contributo della glutammina riguardo la fornitura energetica a livello dei cardiomiociti. Un lavoro datato, ma interessante di Rennie, suggeriva proprio questo.
Glutammina e sistema immunitario
Studi recenti e passati sembrano concordare sulla validità della glutammina in ambito immunitario. Il sistema immunitario viene alimentato a livello intestinale attraverso l’interazione tra microbiota e fibre alimentari introdotte con la dieta.
Tale interazione porta alla formazione di acidi grassi a catena corta (SCFA), i quali hanno un’azione anti-infiammatoria. Gli SCFA alimentano le cellule che rivestono il colon permettendo quindi alla glutammina di evitare di essere utilizzate a tale scopo e di poter quindi nutrire le nostre difese immunitarie.
Considerazioni su glutammina e AKG
L’AKG viene considerato generalmente nella funzione di precursore della glutammina.
In condizioni di stress la combinazione con AKG (od AKG da solo) sembra aiutare ad evitare problemi a livello intestinale. Questa molecola è attualmente studiata per la sua duttilità in abito di bioingegneria, in ambito medico e nutrizionale.
ANTIOSSIDANTE
I dati più recenti si focalizzano sul ruolo antiossidante endogeno grazie all’azione sull’asse glutammina, glutatione e sull’ HSP 27 (heat shock protein) che è una proteina con un ruolo protettivo a livello cellulare soprattutto a livello neuronale.
MUSCOLO
L’addizione di AKG alla dieta (per adesso nei moscerini) sembra migliorare il metabolismo muscolare.
PRESTAZIONE
Un lavoro recente sulla supplementazione di glutammina evidenzia una correlazione positiva tra essa e l’insorgenza della fatica. Somministrazione di glutammina e BCAA (per 7 giorni prima, 3 volte al giorno, 3 g BCAA e 6 g GLU al giorno).
IDRATAZIONE
Altri dati sembrano dimostrare un effetto positivo sulla prestazione in condizioni di problemi di idratazione confermati recentemente Sembra interessante il contributo che implicherebbe la glutammina nel meccanismo di idratazione cellulare anche in funzione dell’attività del sistema nervoso. Dopo l’attività fisica abbiamo una predominanza del tono simpatico, lo stesso tono che porta alla massima attivazione muscolare, quella reazione atavica innata del “combatti o fuggi” che inevitabilmente sottrae sangue all’apparato digerente. Lavori sull’HRV (variabilità cardiaca) sembrano indicare che idratare bene le cellule può portare ad avere uno “switch” anticipato da tono simpatico a parasimpatico, quel tono che ci consente di favorire i meccanismi di recupero.
OSSA
Sembra contrastare la perdita di tessuto osseo e ritardare quindi la degenerazione causata dall’osteoporosi
LONGEVITA’
Studi recenti suggeriscono che AKG possa anche regolare il processo di invecchiamento dell’organismo e influenzare il prolungamento della durata di vita.
FATICA
Un lavoro recente su supplementazione di AKG (0,2g/Kg/giorno) e resistenza alla fatica sembra mostrare un miglioramento della tolleranza a grossi volumi di carico.
Conclusione
Alla luce dei recenti studi e delle intuizioni del Prof. Dall’Aglio sembra che l’associazione tra AKG e glutammina possa essere una formula utile alla performance. Sebbene sulla glutammina si sia già scritto molto, non si può dire lo stesso sull’AKG.
Sono certo siano necessari nuovi lavori scientifici per fare maggiore chiarezza sull’associazione di queste molecole.
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